Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge intende assicurare un quadro di riferimento legislativo alle attività terziarie che erogano servizi professionali volti a semplificare e ad abbreviare l'iter amministrativo delle pratiche burocratiche, con lo scopo di agevolare le imprese e i cittadini nel rapporto con le pubbliche amministrazioni.
      Tali attività professionali si svolgono prevalentemente nella forma della piccola e media impresa, nella quale l'apporto umano risulta prevalente e si trovano oggi a una svolta decisiva, in conseguenza delle innovazioni che la «legge Bassanini» (legge n. 59 del 1997, e successive modificazioni) ha introdotto nel rapporto tra pubblica amministrazione e utenti. Da ciò consegue l'esigenza di un riconoscimento da parte dello Stato, il quale è il primo beneficiario dell'opera di tali attività che contribuiscono ampiamente alla riduzione delle odiose, quanto inutili, «code» agli sportelli.
      È in ogni caso evidente che lo sviluppo delle attività di servizio nei Paesi industrializzati è una delle principali modificazioni strutturali degli ultimi decenni. Non solo il fenomeno è in grande crescita, ma presenta una complessità e una variabilità che ne rendono difficile la conoscenza e l'analisi.
      Si può tuttavia affermare che le imprese ufficiali che gestiscono le attività oggetto della presente proposta di legge sono attualmente in Italia circa 3.000, con un numero di addetti (tra titolari, collaboratori e dipendenti) che supera le 15.000 unità. Ma ciò che più conta è che queste attività espletano in un anno milioni di pratiche burocratico-amministrative per le piccole e grandi imprese e per i cittadini,

 

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alleggerendo, con la propria prestazione d'opera, anche in modo sensibile, gli oneri economici della pubblica amministrazione.
      Per motivi di efficienza economica le imprese industriali, soprattutto quelle piccole e medie, preferiscono esternalizzare sempre di più i servizi che fanno capo al rapporto con la pubblica amministrazione, piuttosto che organizzarli al proprio interno. Questa tendenza ha fatto sì che siano sorte negli ultimi decenni numerose attività nel settore dei servizi professionali amministrativi. Tali servizi da un lato si riducono per effetto delle innovazioni legislative nel campo della semplificazione e della trasparenza, ma d'altro canto divengono più complessi.
      Attualmente è in atto una migrazione di molti servizi sul web: di qui la necessità e l'urgenza di favorire la crescita dimensionale delle attività di cui ci si occupa, per consentire l'erogazione di tali servizi in forme sempre più organizzate d'impresa, combattendo la diffusione dell'abusivismo a tutela dell'utente e della pubblica amministrazione.
      I servizi professionali amministrativi concorrono già oggi al processo di innovazione della pubblica amministrazione che si fonda sulla veridicità e sulla trasparenza delle informazioni erogate, sulla efficienza degli iter burocratici richiesti, sulla diffusione delle conoscenze relative a finanziamenti, a concorsi, a bandi e a quantaltro può ricoprire una grande rilevanza nella vita degli utenti, siano essi cittadini o imprese.
      Queste attività professionali migliorano, con la propria presenza, il rapporto tra società civile e pubblica amministrazione, producendo un grado di efficienza maggiore e un alleggerimento delle attività burocratiche sia dal lato degli utenti che da quello della pubblica amministrazione.
      Le pubbliche amministrazioni tuttavia stentano a recepire l'importanza di queste attività anche al fine di ridurre i tempi burocratici di ogni singola pratica e gli stessi tempi di lavoro dei dipendenti, grazie all'esperienza che il prestatore d'opera professionale ha accumulato, fungendo da centro di informazioni e di consulenza per gli utenti. Così queste imprese risparmiano a moltissimi cittadini e imprenditori le «code» agli sportelli, prima per informarsi, poi per presentare la pratica e successivamente, e ciò accade spesso, per correggere qualche errore od omissione.
      Si tratta dunque di riconoscere l'importanza di queste attività e di creare le condizioni affinché esse assumano un ruolo sempre maggiore nel processo di semplificazione e di trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Si pensi, ad esempio, alla possibilità per i comuni di affidare a questi professionisti la gestione delle singole pratiche burocratiche o degli sportelli unici che in tal modo sarebbero diffusi sul territorio, in modo che la pubblica amministrazione si avvicini sempre più all'utenza e possa erogare servizi qualificati nonostante la riduzione di risorse da destinare all'assunzione e alla formazione di nuovi dipendenti.
      L'attuazione del mercato unico europeo, peraltro, ha creato tutte le condizioni che consentono alle società di servizi di altri Paesi dell'Unione di agire anche sul mercato italiano, forti di un'esperienza condotta da anni e di ingenti volumi di risorse e di uomini. Va infine ricordato che le attività del settore attualmente sono obbligate soltanto a richiedere una licenza di pubblica sicurezza per espletare il proprio servizio.
      La presente proposta di legge intende evitare un processo di marginalizzazione del settore favorendo la crescita dimensionale e un adeguato livello di dinamismo delle attività interessate. Al comparto deve essere assicurata una legislazione quadro che ne ampli l'ambito professionale, oggi eroso sia dall'abusivismo che dai privilegi accordati dall'amministrazione finanziaria ad altri settori professionali tradizionalmente più forti, che in tale modo erodono progressivamente il terreno tipico delle attività di cui la legge intende occuparsi. È in primo luogo indispensabile definire l'ambito di svolgimento delle predette attività, individuando i soggetti legittimati a svolgerle. Non si intende riproporre l'ormai superata concezione degli albi, ma una disciplina
 

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che consenta il riconoscimento delle attività di servizi professionali amministrativi. Lo scopo è quello di garantire sia gli utenti che la pubblica amministrazione attraverso una normativa che introduca un «certificato di qualità» che attesti la effettiva professionalità degli operatori che erogano i predetti servizi.
      La presente proposta di legge intende sanare un vuoto legislativo particolarmente rilevante, in quanto il settore dei servizi professionali amministrativi è chiamato a contribuire in misura sempre più elevata ai problemi dell'ammodernamento, dell'efficienza e della crescita della pubblica amministrazione.
      L'articolo 1 definisce l'ambito di applicazione della legge.
      L'articolo 2 delinea i settori di attività rientranti nella definizione di servizi professionali amministrativi.
      L'articolo 3 istituisce il certificato professionale di qualità per le attività disciplinate dalla legge.
      L'articolo 4 detta i requisiti per il rilascio del certificato professionale di qualità.
      L'articolo 5 disciplina gli interventi per la riqualificazione e lo sviluppo del settore. Sono previsti, tra l'altro, due interventi di sostegno al settore. Il primo prevede la concessione di un credito d'imposta pari al 20 per cento e fino a 50.000 euro per favorire gli accorpamenti tra attività esistenti nelle forme di catene volontarie e di franchising. Il secondo prevede la concessione di un credito d'imposta pari al 40 per cento e fino a 100.000 euro per i consorzi formati tra imprese del settore, finalizzati alla prestazione di servizi qualificati alle imprese, ai cittadini e alle pubbliche amministrazioni.
      L'articolo 6, infine, detta le norme transitorie e finali.
 

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